Roma for artsy

Roma for artsy: 5 spot imperdibili per chi ama la street art

Scale, muri, ponti, edifici. Qualsiasi elemento della città è una tela per la creatività e un'esplosione di colori. 

24 Febbraio 2020

Gruppo UNA

No, non siamo a Valparaíso (Cile), bensì nella città della grande bellezza, nota al mondo per i suoi monumenti millenari e per il suo passato glorioso: Roma. 
Una volta, i “murales” e i graffiti erano considerati poco più che “imbrattamenti”. Oggi, le città hanno iniziato a comprendere quanto i veri Street Artist siano in grado di ridare luce a centri urbani sempre più grigi.
A Roma l’arte urbana è diventata una preziosa risorsa volta alla “rigenerazione”, attraverso strade che raccontano, danno vitalità alle tradizionali infrastrutture, osservano i passanti, comunicano emozioni e suscitano pensieri.
I più suggestivi spot della street art romana? Scopriamoli insieme.

Il Grande Raccordo Anulare e il progetto GRAART. 

Nel nostro viaggio nella città eterna alla ricerca delle opere di strada, partiamo dal Grande Raccordo Anulare e dal progetto di arte contemporanea urbana GRAART: 16 murales, ispirati alla mitologia, a storie e leggende, che rappresentano un saluto di benvenuto a chi arriva o un arrivederci a chi lascia la città. Scopriamo insieme alcuni degli spot più belli.

  • La Vita e la Morte – Camilla Falsini: puoi incontrare questa opera d’arte percorrendo la via Appia. Per rievocare gli elementi decorativi di mausolei e altari sacrificali, l’artista ha scelto il simbolo ideale: i bucrani, teschi di animali, principalmente di bue. Questi quattro enormi personaggi dalla testa d’ossa si presentano come due fazioni opposte - gli eserciti di Massenzio e Costantino - che si stanno contendendo i tre fiori variopinti al centro del muro. Le lacrime di sangue che fuoriescono dai bucrani formano un mare rosso alla base del murale, in riferimento al sacrificio di Massenzio e al sangue dei buoi che veniva sparso in questi campi come benedizione pagana per augurare fertilità.

 

La Vita e la Morte – Camilla Falsini

 

  • I Guardiani di Ottavia – Colectivo Licuado: si tratta del primo murale realizzato a Roma dal Colectivo Licuado e lo si può ammirare vicino all’Ipogeo degli Ottavi, dove si trova anche la tomba della piccola Octavia Paolina e dove, nella stessa area di Roma, è situato il carcere minorile di Casal del Marmo. “I Guardiani di Ottavia” è ora un simbolico ingresso verso una zona che ha molto a che fare con il tema dell’infanzia rubata. Un suggestivo spot ispirato all’immagine dell’affresco dell’arcosolio, dove il dio Mercurio, protettore dei viaggiatori, accompagna i bambini nell’aldilà, congelandoli nell’eterna infanzia. 

 

I Guardiani di Ottavia – Colectivo Licuado

 

  • Obelisco Nasone –Maupal: il senso concettuale del lavoro di Mauro Pallotta si colloca nell’alternanza fra alto e basso, fra storia ufficiale e commento popolare. L’artista ha usato simboli di immediata comprensione e ha innalzato la tipica fontanella pubblica romana (detta “nasone”) al ruolo di imponente obelisco egizio. Al centro dell’opera è concettualmente ritratto Papa Sisto V, colui che fece alzare i quattro obelischi di piazza San Pietro, piazza del Popolo, piazza dell’Esquilino e piazza San Giovanni in Laterano. Il nasone rappresenta l’ultima tappa di quell’acqua che arrivava a Roma dagli acquedotti ed è il simbolo della distribuzione gratuita dell’acqua ai romani, mentre il gioco delle due cannelle che mandano più acqua da una parte e meno dall’altra dà all’opera il registro ironico-grottesco tipico del sarcasmo romano.

 

Obelisco Nasone –Maupal

Obelisco Nasone –Maupal

 

Natura Morta – Reka, Tor Marancia.

Reka ha iniziato la sua carriera come “Graffiti Artist” e successivamente come Street-Artist.
Attraverso l'utilizzo di linee forti e la combinazione con le influenze della cultura pop, dei fumetti e dell'illustrazione, il suo stile è diventato noto per la fusione di arte alta e arte che viene dal basso.
Le sue opere includono murales, grafica, fotografia, e recentemente l’utilizzo di oggetti trovati nelle linee ferroviarie o esplorando magazzini abbandonati.
La “Natura morta” di Tor Marancia è un’esplosione di colori totalmente realizzata a spray e gli abitanti di questa zona hanno le idee chiare: qui Reka é per tutti Picasso.

Coffee Break – Etam Cru, Tor Pignattara.

Nel 2014 quest’opera aveva il primato di essere la più alta realizzata a Roma nel quartiere di Tor Pignattara. L’uomo che con un caffè in mano esce da un bidone della spazzatura non fa riferimento ai problemi della quotidianità romana, bensì rimanda alla tradizionale accoglienza italiana e al gesto del caffè che vorrebbe rappresentare un momento di condivisione e di caloroso avvicinamento a tutti coloro che patiscono situazioni di marginalità e disagio vivendo per strada. 

I Still Remember How It Was Before - My Dog Sighs, Piazza San Cosimato.

Sul muro dell’ospedale Nuova Regina Margherita, My Dog Sighs ha realizzato un suggestivo murales, composto da occhi che sembrano penetrare qualsiasi passante. Occhi che esprimono tante cose, a seconda di come viene ricambiato lo sguardo. Occhi in cui si riflette il muro stesso e lo skyline di Roma. Occhi che sembrano ammirare la bellezza di Trastevere e vegliare sul quartiere, offrendogli speranza e permettendogli di guardare al futuro.
Questo progetto è la prima opera realizzata per la seconda edizione di rivalutazione urbana di Forgotten Project che vuole puntare i riflettori sugli edifici della città di Roma che rischiano di essere dimenticati.

Nido di Vespe – Lucamaleonte, Quadraro.

Verso le 4 del mattino del 17 aprile 1944 al Quadraro scattò il piano "Unternehmen Walfisch", il feroce rastrellamento ad opera della Gestapo e della polizia fascista condotto per punire il quartiere di Roma che fu uno dei più attivi e organizzati centri dell'antifascismo e della Resistenza in Italia. 
Ai 70 anni da quell'evento, l'artista romano Lucamaleonte ha realizzato un proprio "Nido di Vespe" in via del Monte del Grano, per sottolineare l'orgoglio con cui i cittadini del Quadraro hanno accolto e conservano tutt’ora quell'appellativo che i nazisti diedero al quartiere in segno di disprezzo.
Questo muro intende ora simboleggiare la resistenza di questo quartiere che subì quell'infame deportazione.

Dove soggiornare a Roma. 

Per vivere a pieno la magia eterna di Roma, ti consigliamo di soggiornare nel cuore della città e precisamente presso UNAHOTELS Decò Roma di Gruppo UNA, situato a pochi passi dalla stazione Termini. Una location perfetta per partire alla scoperta delle opere di strada romane più suggestive. 

 UNAHOTELS Decò Roma

 UNAHOTELS Decò Roma
 

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