Orvieto Underground

Orvieto Underground: viaggio nella città sotterranea

Alla scoperta della Orvieto più inaspettata attraverso i suoi 2500 anni di scavi. 

21 Febbraio 2020

Gruppo UNA

Protesa tra terra e cielo, la città di Orvieto ha sempre avuto un’intensa vita sotterranea a cui gli abitanti hanno affidato nei secoli esistenza, sopravvivenza ed economia.   
La particolare natura geologica del masso su cui sorge la città ha consentito agli abitanti di scavare un incredibile numero di cavità che si stendono, si accavallano e si intersecano al di sotto del moderno tessuto urbano.
Ecco perché oggi, tra le viscere oscure del sottosuolo e le luminose altezze verso cui si slancia il Duomo, esiste un dedalo di grotte nascosto nell’oscurità silenziosa della rupe. Un insieme di percorsi sotterranei imperdibili. Scopriamo i più emozionanti. 

Percorso Orvieto Underground.

Un vero e proprio viaggio nel tempo che si apre all’interno del “Parco delle Grotte”. Prima di inoltrarti nelle oscure profondità della terra, ricorda di fermarti a osservare la linea dolce e sinuosa delle colline circostanti, la variegata articolazione delle coltivazioni delle balze e l’affascinante sagoma dell’antica Badia dei Santi Severo e Martirio, circondata di ulivi e cipressi.
Durante il percorso avrai modo di ammirare i resti di un ampio frantoio e tutta una serie di ambienti e strutture funzionali al mulino, come vasche, cantine, stalle, un focolare e una condotta per l’acqua. 
Di particolare interesse anche l’immersione in una specifica cavità che, attraverso una serie di anfratti, scalette e stretti cunicoli, conduce a mirabili esempi di vani a colombari, cioè sistemi di celle utilizzati per far nidificare e allevare i colombi a scopi alimentari.

Pozzo di San Patrizio.

Questa formidabile opera idraulica fu originariamente chiamata Pozzo della Rocca, in quanto prossima alla rocca Albornoz, ma prese successivamente il nome di San Patrizio perché probabilmente veniva usata, nella seconda metà del Settecento, come “Purgatorio di San Patrizio”. 
L’opera fu richiesta da papa Clemente VII per assicurare acqua alla città in caso di assedio e venne terminata nel 1537 sotto Paolo III Farnese. Si tratta di un’opera sapiente di ingegneria: le misure della perforazione cilindrica sono decisamente notevoli – 54 metri di profondità, 13 di diametro – ma ciò che è più singolare è la trovata architettonica della doppia rampa elicoidale che permetteva alle bestie da soma, utilizzate per il trasporto dell’acqua, di non ostacolarsi nel doppio senso di marcia.

Pozzo di San Patrizio

 

Pozzo della Cava.

Nella tua visita della Orvieto sotterranea non può mancare l’esplorazione del percorso del Pozzo della Cava che, nel cuore del quartiere medievale, ti trasporterà nelle viscere della rupe attraverso grotte ricche di ritrovamenti archeologici. Dagli Etruschi al Medioevo, al Rinascimento fino alla moderna città di oggi, questa passeggiata ti permetterà di scoprire le testimonianze di secoli di vita quotidiana.
Un follone per la lavorazione della lana; un cunicolo etrusco per la canalizzazione dell’acqua; una cisterna etrusca a cocciopesto; una tipica cantina medievale completamente scavata nel tufo per produrre e conservare il famoso vino di Orvieto; un pilastro in tufo, parte delle fondamenta di una torre medievale; una fornace utilizzata come laboratorio di ceramica nel Trecento e nel Quattrocento. 

Pozzo della Cava

 

Grotta dei tronchi fossili.

La Grotta dei tronchi fossili è una cavità artificiale di grande interesse dove si trovano i resti paleobotanici riferibili all’ecosistema che precedette la formazione del masso tufaceo su cui si estende Orvieto, circa 350 mila anni fa, ben prima che comparisse la presenza umana.
In alcune delle grotte è possibile osservare cavità cilindriche, alcune in posizione verticale, altre leggermente inclinate, completamente vuote o riempite di un materiale scuro e untuoso al tatto, simile al carbone. Si tratta di ciò che resta degli alberi che formavano un fitto bosco dove oggi c’è la Rupe. 
Di alcuni è possibile ritrovare anche gli anelli di accrescimento, di altri è rimasta l’impronta della corteccia, perfettamente riconoscibile nel tufo. 

Grotta dei tronchi fossili

 

Il labirinto di Adriano.

La cittadella di Orvieto fu patria della civiltà etrusca fin dal VIII secolo a.C. divenendo poi nel 265 a.C. parte integrante dello stato romano.
Gli Etruschi, maestri d’idraulica, costruirono pozzi e cisterne per garantire l’approvvigionamento idrico alle abitazioni, alle botteghe e la distribuzione nelle varie aree sacre. 

Il labirinto di Adriano

 

Dove soggiornare a Orvieto?

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UNAWAY Hotel Fabro

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