I dolci di carnevale: le ricette della tradizione da provare almeno una volta

Chiacchiere, frappe, crostoli e molto altro ancora: il lato più dolce del carnevale.

1 Febbraio 2019

In Italia, il Carnevale è una festività particolarmente sentita e si è tradotta, nei secoli, in moltissime e deliziose ricette. Protagonisti sono i dolci tipici di Carnevale, che variano da regione a regione. Esplorare il nostro Paese durante questa stagione significa immergersi in una tradizione culinaria antichissima e variegata, che celebra i piccoli peccati di gola con allegria e creatività. Le ricette dei dolci di Carnevale, infatti, si scoprono particolari e divertenti già nei buffi nomi che le caratterizzano. Ecco alcune delle più gustose, da provare assolutamente!

I dolci di Carnevale per eccellenza? Le chiacchiere e molto altro ancora...

Conosciuto con diversi nomi e presente in tutta Italia, si tratta del più popolare fra tutti i dolci di Carnevale fritti. Che le si chiami chiacchiere, frappe o crostoli, questi fritti si ripropongono un po' ovunque con minime varianti. Li riconosciamo dalla tipica forma a fiocco, ottenuta intrecciando o torcendo strisce di pasta composta da farina, zucchero e uova. All'impasto di base vengono aggiunti altri ingredienti, dal cacao alla cannella, a seconda della specifica usanza regionale.

Le chiacchiere vengono poi immerse in olio bollente finché non raggiungono la giusta doratura, e successivamente ricoperte di zucchero a velo. Fra tutte le ricette dei dolci di Carnevale, le chiacchiere sono forse tra le più facili e veloci da preparare: è anche per questo che le frittelle croccanti sono un classico irrinunciabile del Carnevale italiano.

Una delizia dalla Sicilia per Carnevale: la testa di turco.

Le teste di turco sono un esempio perfetto della bizzarria che connota i nomi dei dolci di Carnevale, la festività del rovesciamento e delle maschere, dove tutto è strambo e fuori dall'ordinario. Caratteristiche della provincia di Palermo, ma popolari in tutta la Sicilia, sono tra i rari dolci di Carnevale non fritti e forse i soli che vadano degustati al cucchiaio.

La base della testa di turco è la pasta sfoglia - che alcune famiglie sostituiscono con l'impasto avanzato delle chiacchiere - ricoperta di crema al limone e guarnita con una spolverata di cannella. Curioso di assaggiare queste prelibatezze? Prenota ora il tuo soggiorno in Sicilia presso UNAHOTELS One Siracusa, o nella cornice dello splendido Palace Catania | UNA Esperienze.

Le castagnole: tante varianti per uno dei dolci di Carnevale più amati.

Come le chiacchiere, le castagnole sono fra i dolci tipici di Carnevale più diffusi in tutta Italia, soprattutto al Centro-Sud. Non è raro, infatti, scorgerle durante il mese di febbraio nelle vetrine delle pasticcerie di Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise ed Emilia Romagna. Ogni regione e ogni città ha le sue preferenze e applica particolari variazioni alla ricetta di base, che prevede delle semplici palline di pasta lievitata, fritte e ricoperte di zucchero.

A Roma, per esempio, si trovano sia castagnole semplici che ripiene di crema, mentre altrove ci si imbatte in varianti riempite di ricotta o aromatizzate all'Alchermes. C'è poi chi predilige lo zucchero a velo e chi, invece, opta per il normale zucchero da tavola, che dona una piacevole croccantezza finale a questo soffice dolcetto.

Il peccato di gola della pignolata.

Torniamo in Sicilia, questa volta con uno dei dolci di Carnevale tipici della zona di Messina. La pignolata è la definizione perfetta di peccato di gola: si tratta di morbide palline di pasta dolce fritta (più piccole delle castagnole), ricoperte per metà di glassa al cioccolato fondente e per metà di glassa al limone. C'è chi ama aggiungere alla ricetta una manciata di canditi. Uno degli aspetti più creativi della pignolata è la possibilità di creare forme diverse, per esempio versando la glassa su un'intera montagnola di frittelle, oppure suddividendole in gruppetti più piccoli, creando mono porzioni.

Frittelle per tutti i gusti: zeppole e graffe

Conosciute come zeppole di Carnevale (Sardegna) o zeppole di San Giuseppe (Puglia), queste squisite frittelle di patate sono fra i dolci tipici di Carnevale per i quali esistono più variazioni. Mentre nella tradizione sarda ci si concentra solo sulla frittella, spesso rotonda o a forma di ciambella, in quella pugliese si aggiungono generosi riccioli di crema pasticciera e al cioccolato. Anche la dimensione è variabile: una sola zeppola pugliese, infatti, può mettere alla prova l'appetito di qualsiasi goloso, mentre la versione sarda tende a essere più piccola e di conseguenza più facile da consumare a fine pasto senza sentirsi eccessivamente in colpa.

Un pasticcino simile si può trovare anche a Napoli, dove però i dolci di Carnevale fritti sono conosciuti come graffe e prevedono nell'impasto, oltre alle patate, anche il burro. L'origine delle graffe potrebbe essere diversa da quella delle zeppole. Le prime si considerano, infatti, un'evoluzione dei krapfen, divenuti popolari durante la dominazione austriaca dell'Italia.

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