UNA è femminile: Nadia

Storie di vita e lavorative, per celebrare la donna.

12 Marzo 2025

La primavera è quasi alle porte e, insieme a lei, sbocciano nuove storie per la nostra UNA è femminile. La rubrica valorizza le numerose eccellenze femminili che ogni giorno contribuiscono a far funzionare la grande macchina di Gruppo UNA: parliamo di oltre 500 donne tra colleghe di sede e negli hotel.  

Oggi ci spostiamo a Firenze, culla del rinascimento italiano, e facciamo la conoscenza di Nadia Cosmi, Controller Alberghiero all’UNA HOTELS Vittoria Firenze e nelle altre strutture fiorentine della catena.  

Benvenuta Nadia, di cosa ti occupi attualmente in Gruppo UNA?

Il mio è un lavoro d’ufficio, sono un Controller Alberghiero. Nel concreto, mi interfaccio con una piattaforma di nome SAP che mi permette di acquistare ed effettuare le operazioni di pagamento per diversi articoli e prodotti di cui necessitano le nostre strutture a Firenze.

Qual è la parte più bella del tuo lavoro? 

I rapporti interpersonali sono la parte più stimolante del mio lavoro: ogni giorno entro in contatto con tutti i reparti dell’hotel e con i fornitori esterni.

E quella più complicata?

Essere concentrata, sempre e comunque. Lavoro tutto il giorno con i numeri e devo sempre prestarvi parecchia attenzione. Un solo errore, anche minimo, può causare disagi di notevoli dimensioni, quindi l’attenzione deve essere sempre al massimo.

Fuori dal lavoro, hai degli hobby o delle passioni in particolare?

Mi piace uscire la sera con le amiche e chiacchierare di fronte a un buon calice di vino. Quando riesco o quando ho tempo, vado spesso a camminare.

Se potessi descriverti con tre aggettivi, quali sarebbero?

Tre aggettivi per descrivermi: testarda, volubile e amante dell’amore.

Se invece potessi descrivere la tua azienda con tre aggettivi, quali sarebbero?

Sorprendente, solida e avvolgente.

Che consiglio daresti a una giovane donna che si approccia per la prima volta al settore dell’ospitalità?

A una giovane professionista che si affaccia per la prima volta al mondo dell’hospitality consiglierei di armarsi di pazienza, tanta determinazione e buona volontà.

Nel mondo del lavoro ti sei mai dovuta scontrare con pregiudizi legati al fatto di essere donna?

Fortunatamente non mi è mai successo… Probabilmente perché ho un carattere parecchio tosto che, in molte occasioni, mi ha permesso di reagire e salvarmi da situazioni spiacevoli.

Per raggiungere la parità di genere in Italia c’è ancora molta strada da fare. Quali misure, secondo te, potrebbero essere adottate dalle aziende per garantire la gender equality o per andare incontro ai bisogni e alle esigenze di professioniste donne?

In Italia, purtroppo, il raggiungimento della parità di genere è un argomento complesso e delicato. Credo che l’idea maggiormente diffusa e radicata tra molti sia, ahimè, che non si tratti di una questione indispensabile da approfondire per progredire. La mentalità è ancora arretrata. Ritengo che le aziende dovrebbero impegnarsi per garantire uguali retribuzioni tra uomo e donna senza alcuna distinzione di genere, incentivando soluzioni che permettano di conciliare vita privata e professionale anche grazie all’introduzione di orari maggiormente flessibili; allo stesso tempo, sarebbe necessario aumentare il numero di asili nido presenti all’interno delle aziende e concedere congedi parentali ugualmente lunghi a mamme e papà. Voglio essere ottimista e sperare che, in un prossimo futuro, tutte le aziende possano accogliere questi cambiamenti per favorire una società migliore.

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